Si dice che San Policarpo di Smirna fosse tra i convertiti dagli Apostoli e che fosse un discepolo di San Giovanni. D'altra parte il suo martirio ha avuto luogo circa il 155 d.C, rappresenta così la generazione che collega l'età del Nuovo Testamento a quella degli Apologisti.
La vita di San Policarpo è nota principalmente dagli scritti del suo discepolo Ireneo di Lione, resi familiari a un vasto pubblico dalle ampie citazioni di Eusebio. Ireneo è raffigurato come l'erede della tradizione giovannea; la sua opposizione senza compromessi all'eretico Marcione è equiparata a quella dell'evangelista a Cerinto. Policarpo fu anche un difensore della data della Pasqua giovannea, e in tarda età fece una visita a Roma per colloqui inconcludenti sull'argomento con Papa Aniceto. Oltre a San Giovanni, Policarpo fu collegato ad un'altra figura di spicco della chiesa apostolica: Ignazio di Antiochia gli rivolse un'epistola.
Policarpo fu il vescovo di Smirne (l'odierna Izmir) in Asia Minore occidentale. I membri del suo gregge scrissero un resoconto estremamente dettagliato del martirio dei loro gerarchi anziani, uno dei documenti più famosi tramandati dall'età della persecuzione. Egli è uno dei santi della fede cristiana.
Esiste una bella chiesa dedicata a San Policarpo ad AlsancakAlsancak, un quartiere di Izmir.