Antica Galazia, al centro dell'Asia Minore con la sua capitale Ancyra (moderna Ankara), faceva parte di Firigia e della Cappadocia nella prima antichità. I primi galati attraversarono lo stretto dall'Europa in Anatolia nel 278 a.C. Queste tribù galliche dei Celti orientali erano state costrette a tornare sul Danubio da Alessandro Magno e dal suo generale Lisimaco. Scesero in Macedonia nel 279 solo per essere battuti profondamente nei Dardanelli. Poi il re Nicomede di Bitinia li portò come mercenari l'anno successivo per fornire supporto nella sua lotta di potere contro il seleucido Antioco I. L'arrivo di queste orde celtiche fece seriamente strada le fiorenti civiltà dell'Asia Minore. I sovrani locali, convocando le proprie forze, riuscirono a contenere i "barbari" nell'area tra Pergamo, Bitinia, Pontus e Cappadocia, ed il re Antioco li ha sconfitti nella famosa "Battaglia di elefanti" ad Ankara.
Impiegati come mercenari dai re ellenistici, rinnovarono i loro saccheggi nelle città di Anatolia fino a quando Attalo I, re di Pergamo (241-197 a.C), li sconfisse in due battaglie tra il 235 e il 225 a.C. e li ha costretti a stabilirsi. Altare di Zeus a Pergamo fu eretto per commemorare questa vittoria del regno di Pergamo. Per oltre mille anni i Galati hanno vissuto intorno alla città frigia di Ancyra, da qui deriva il nome della regione. Manlius Vulso, un console romano, fu infine responsabile della sconfitta collettiva delle loro tribù nel 189 a.C. Intorno al 55 d.C San Paolo scrisse la sua famosa lettera ai Galati riguardo all'indipendenza del suo Vangelo e alla libertà dalla legge ebraica di tutti i galati che hanno convertito nel cristianesimo.