Panfilia

La ricca pianura della Panfilia (o Pamfilia), che curva intorno alla cima del golfo tra Antalya (antica Adalia o Attaleia) ad ovest e Alanya (antica Coracesium) ad est, sullo sfondo impressionante del monte Bey Daglari (oltre 2000 metri) ad ovest ed i Tauri centrale a nord, si annida quasi come un pezzo di Nord Africa tra le sue montagne e il Mediterraneo. Le pareti di gesso bianco delle basse pendici della Pisidia a nord sono ricoperte di pini e marchesi, i loro pendii inferiori punteggiati da rovine di antichi castelli e città classiche e dai numerosi villaggi che affollano i fondovalle ben irrigati. La stessa pianura della Panfila è ricca di terreni alluvionali, dediti alla coltivazione intensiva di ortaggi, cotone, agrumi e banane. Verso la Licia ad ovest, invece, il sottosuolo è di tufo calcareo, e qui le terrazze coltivate in travertino iniziano proprio ai piedi delle montagne, scendendo ripide verso il mare e l'antico porto di Antalya.

In epoca classica le città più importanti della Panfilia furono Adalia (Antalya), Alanya, Perge, Aspendos, Side e Sillyon. C'erano anche alcuni insediamenti più piccoli come Hamaxia. Si pensa che il periodo principale di insediamento sia stato quando i profughi greci si mescolarono con le popolazioni locali fuggite qui dopo la caduta di Troia intorno al 1184 a.C. Il nome Panfilia è un greco antico per "terra di tutte le tribù" e un'indicazione di quanto colorata doveva essere questa miscela. Governata a sua volta dai Lidi, dai Persiani, da Alessandro Magno, da Antigono I, dai Seleucidi e dai Tolimiti dell'Egitto, poi godette di un breve periodo di indipendenza fino a quando l'ovest della regione fu ceduta al re di Pergamo nel 188 a.C. I Romani ne fecero il cuore della provincia militare della Cilicia, poi la unirono alla Licia nel I secolo d.C per formare un'unica provincia che raggiunse l'apice della sua prosperità nel II secolo d.C. In precedenza, questa parte della costa fu anche famosa per i suoi pirati che avrebbero afflitto i romani fino a quando il loro regno del terrore non fu posto fine da Pompei. Riportò con sé a Roma anche il culto locale del mitraismo e per lungo tempo Mitra fu il protettore ufficiale dell'Impero Romano e il grande rivale della religione cristiana. Questo attaccamento locale al mitraismo rese particolarmente difficile per i primi cristiani ottenere l'accettazione generale della loro nuova religione. Di conseguenza i Crociati istituirono numerose piccole enclavi cristiane, ciascuna con la sua fortazza, lungo la costa della Panfilia e della Cilicia. Dopo la prima guerra mondiale gli italiani si appropriarono di questo fatto, in quanto "eredi dell'Impero Romano" e rappresentanti della Chiesa di Roma, per rivendicare queste coste. Il dominio italiano rimase qui fino alla guerra di liberazione turca all'inizio del XX secolo.