Impero Ottomano

Origini

Abbandonato le loro sedi nelle steppe asiatiche dei mongoli, le tribù nomadiche turche si convertirono in Islam nell'ottavo e nono secolo d.C. Attorno al decimo secolo, una delle tribù turche, i Selgiuchidi, si transformò in un potere significativo nel mondo islamico e adottarono una vita stabilita con la religione, un'amministrazione centrale, ed un sistema di tasse. Ma molti altri gruppi turchi rimasero nomadi e, seguendo la tradizione di Gazi, cercarono di conquistare la terra per Islam, ciò li mise nel conflitto con i Turchi Selgiuchidi. I Selgiuchidi diressero questi nomadi verso il dominio orientale dell'Impero Bizantino, cioè in Anatolia. La tribù conosciuta come gli Ottomani fu il risultato di uno di questi piccoli emirati stabiliti in Anatolia nordoccidentale dopo il 1071. La dinastia prese il nome da Osman nel 1299 (in Turco si chiama "Osmanli" che vuol dire "discendenti di Osman"), che aveva cominciato ad espandere il suo regno nel territorio bizantino in Asia Minore, spostando la sua capitale a Bursa nel 1326.

Impero

Impero Ottomano nel 16o secolo

Dopo la fondazione dell'Impero Ottomano nel 1299, i Turchi Ottomani cominciarono subito a organizzarsi nel governo e nell'area militare per una espansione costante. Nel 1354 gli Ottomani superarono lo stretto dei Dardanelli, nel 1361 conquistarono Adrianopoli (Edirne moderna), nel 1389 abbatterono il regno di Serbia nella battaglia di Kosovo, nel 1393 conquistarono il regno di Bulgaria, e nel 1396 vinsero la battaglia di Nicopoli contro l'Ungheria.

Questa forte avanzata degli Ottomani fu bloccata dai Tatari di Tamerlano nel 1402 quando lui li sconfisse ad Ankara, prendendo prigioniero il sultano Yildirim Bayazid I. Dopo Tamerlano, gli Ottomani si rinforzarono di nuovo e cominciarono ad avanzarsi. La svolta venne alla battaglia di Varna nel 1444 in cui un esercito europeo di coalizione di Serbi, Polacchi e Ungheresi non riuscirono a fermare l'avanzata turca durante il regno del sultano Murad II. Soltanto Costantinopoli (Istanbul moderna) era rimasta nelle mani bizantine, ma solo fino alla sua conquista nel 1453 dal sultano Mehmet II, detto poi il Conquistatore. Questa fu la fine dell'Impero Romano d'Oriente, cioè dell'Impero Bizantino. Costantinopoli cambiò nome in Istanbul e divenne la nuova capitale dell'Impero. I Turchi così stabilirono un impero in Anatolia ed in Europa del sud-est che durò fino al 1923.

Anche se l'Impero Ottomano non è considerato un regno europeo per se, l'espansione degli Ottomani ha avuto un'effetto profondo sul continente già stordito dalle calamità del quattordicesimo e quindicesimo secolo. La facilità e la velocità con cui gli Ottomani presero le vittorie militari grazie ai loro Giannizeri si preoccupò i paesi europei i quali temevano che il successo continuo degli Ottomani sprofonderebbe l'infrastruttura politica e sociale dell'ovest e determinerebbe la rovina della Cristianità. Questa minaccia momentanea non potrebbe essere ignorata e così gli Europei mandarono le Crociate contro i Mussulmani nel 1366, 1396 e 1444, ma senza un gran successo. Gli Ottomani continuarono a conquistare nuovi territori; presero Atene nel 1456, assediarono l'isola di Rodi e conquistarono Otranto nel 1480. Anche se la presenza turca in Italia era di breve durata, era sembrato come se Roma dovesse presto cadere nelle mani islamiche.

Poi gli Ottomani si rivolsero verso l'oriente, l'Asia, e il Nordafrica, abbattendo il Sultanato Mamelucco di Siria ed Egitto e conquistando tutti i paesi arabi del Vicino Oriente. Soprattutto durante il regno del sultano Solimano il Magnifico, l'Impero Ottomano arrivò alla sua massima espansione. Il sultano continuò alle conquiste nei Balcani e nel Mar Nero e Mediterraneo. Nel 1521 conquistarono Belgrado, nel 1522 Rodi, nel 1526 a Mohacs sconfissero il re d'Ungheria e Boemia. Nel 1529 assediarono Vienna, ma senza successo. Nel 1541 conquistarono la capitale ungherese di Buda ed altre città ungheresi come Belgrado, Pecs, ecc. Molti stati balcanici, tra cui il Montenegro, la Transilvania, la Repubblica di Ragusa, la Serbia, la Bosnia, la Moldavia e la Valacchia, firmarono un patto di sottomissione all'Impero e pagarono le tasse per rassicurare la loro libertà.

Gli Ottomani assunsero anche il controllo delle vie commerciali all'est e molti paesi europei, tra cui Venezia e Genova, pagarono alte somme per il privilegio di accesso a queste rotte. Così, l'Impero Ottomano si sviluppò anche economicamente con il commercio controllato, le tasse raccolte, e il tesoro dei paesi conquistati.

Nel 1570, il sultano Selim II conquistò l'isola di Cipro dai Veneziani, provocando la reazione del mondo cristiano. Nel 1571 le flotte dei paesi europei, formata dai Veneziani, Spagnoli, Genovesi e Cavalieri di Rodi, sconfissero la flotta Ottomana a Lepanto (Inebahti in Turco) con il comandamento di Andrea Doria e di don Juan d'Austria.

Attorno al sedicesimo e diciassettesimo secolo, le lotte interne nell'Impero cominciarono a deteriorare la supremazia militare degli ottomani. Il risultato delle battaglie non fu più una conclusione rinunciata ed Europei cominciarono a vincere contro i Turchi. Dopo il secondo tentativo dell'assedio di Vienna nel 1683 per abbattere l'Impero Asburgico, gli Ottomani erano sconfitti e questa fu proprio l'inizio del declino dell'Impero Ottomano. I problemi di organizzazione nel governo, le lotte di potere nella famiglia imperiale, scontri violenti fra i successori del sultano, i sultani incapaci, e la corrozione dei Giannizzeri facilitò il crollo del sistema politico, economico e militare. L'Impero cominciò a perdere sangue e territorio.

Nel 1829 la Grecia ottenne la sua indipendenza dagli Ottomani con l'aiuto delle nazioni europee. Nel 1830 Algeria era occupata dalla Francia, Anche altri paesi balcanici presero la loro indipendenza nel diciannovesimo secolo; la Serbia, la Bulgaria, il Montenegro, la Romania e la Moldavia.

Nel 1839 le riforme di Tanzimat furono messe in funzione. Nel 1908 invece la rivoluzione di "Giovani Turchi" costrinse il governo ottomano di concedere una costituzione. Ma neanche questi movimenti di "modernisazione" dello stato aiutò all'Impero.

Nel 1911 l'Impero combattò contro l'Italia nella guerra di Tripolitania e di Cirenaica, e che alla fine nel 1912 i Turchi firmarono la pace accettando a dare il territorio libico all'Italia. Sempre nel 1912, la prima Guerra Balcanica fu combattuta fra gli Ottomani e una coalizione formata da Bulgaria, Grecia, Serbia e Montenegro, dopo la quale l'Impero era sconfitto e perse i suoi territori in Europa tranne una piccola parte in Tracia. Un anno dopo, nel 1913, la seconda Guerra Balcanica era cominciata e questa volta i Turchi entrarono in guerra insieme a Grecia, Serbia e Romania contro la Bulgaria, questa volta vincendo la vittoria e riottennero un'altra parte della Tracia così potevano controllare gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli.

Durante la Prima Guerra Mondiale, l'Impero si alleò con i Tedeschi e così fu sconfitto alla fine. Gli alleati occuparono una gran parte del paese; i Russi presero il nord-est del Mar Nero e dell'Anatolia, i Britannici presero il controllo degli stretti e i paesi arabi nel sud-est dell'Anatolia, i Francesi e Italiani presero la costa del Mediterraneo nel sud, ed i Greci presero la regione dell'Egeo incluso Smirne.

Mustafa Kemal, un generale del vecchio esercito ottomano, vedendo che il sultano non faceva nulla contro l'occupazione straniera, aveva deciso di lasciare l'esercito e formare il suo proprio esercito dal popolo e combattere contro le forze degli alleati e quelle del sultano. Dopo una serie di guerre fra 1920 - 1922, finalmente Atatürk era riuscito a proclamare la Repubblica nel 1923. Il sultanato ed il califfato furono aboliti, l'ultimo sultano andò via, ed Atatürk era eletto il primo presidente della nazione.