Terremoti in Turchia

La Turchia nord-occidentale, la regione più densamente popolata ed il cuore industriale, è stata colpita da due enormi terremoti in meno di tre mesi. Il primo, il 17 agosto 1999 alle 03:02 ora locale, misurava 7,4 sulla scala Richter con una profondità di 17 km nella crosta e durò 45 secondi. Izmit, una città industriale di un milione di abitanti nella Turchia occidentale, era l'epicentro più vicino. Il bilancio delle vittime ufficiale è di oltre 18.000, con circa 44.000 feriti, quasi 300.000 case danneggiate o crollate e più di 40.000 locali commerciali colpiti in modo simile. Il giorno della catastrofe, il governo turco ha dichiarato lo stato di emergenza e ha richiesto assistenza internazionale. La Federazione internazionale ha immediatamente lanciato un ricorso preliminare.

Il disastro è stato seguito da oltre 1.300 scosse di assestamento, culminate nel secondo sisma - che ha scosso le aree di Duzce e Kaynasli nella provincia nord-occidentale di Bolu, a circa 100 km est di Izmit per 30 secondi - alle 18:57 il 12 novembre 1999 e valutato 7.2 sulla scala Richter. La scossa fu sentita sia a Istanbul (circa 260 km a ovest) che ad Ankara, la capitale della nazione, 300 km a est. In questo terremoto morirono 1,100 persone e feriti oltre 5,000.

Un'altro grande terremoto ha colpito la città di Bingöl, nella parte orientale della Turchia, il 1o di maggio 2003, uccidendo oltre 140 persone (per lo più bambini delle scuole elementari che dormivano nel loro dormitorio). Il sisma è arrivato alle 03:27 ora locale della durata di circa 17 secondi con 6,4 sulla scala Richter.

Il 23 ottobre 2011, un terremoto di magnitudo 7,2 ha colpito la provincia di Van e il suo distretto Ercis nell'Anatolia orientale alle 13:41 ora locale, uccidendo 644 persone.

Il 24 gennaio 2020, un terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito le province di Elazig e Malatya alle 20:55 ora locale, uccidendo 40 persone e ferendone sopra 1600.

Il 30 ottobre 2020, un terremoto di magnitudo 6,6 (alcune fonti dicono 6,9-7,0) nel Mar Egeo ha colpito Izmir e dintorni, uccidendo 114 persone e ferendone oltre mille. Il terremoto ha anche causato uno tsunami nel paesino di Sigacik (l'antica Teos).

Gli ultimi grandi terremoti si sono verificati il 6 febbraio 2023 nelle province di Kahramanmaras e Hatay, nel sud-est Turchia. Si trattava di terremoti di magnitudo 7,7 e 7,6, che hanno ucciso oltre 50 mila persone.

Mappa delle scosse recenti
Mappa fornita da AFAD - Autorità di gestione delle emergenze della Turchia

faglie sismiche in Turchia

Terremoti in Turchia che hanno causato 10.000+ morti

Fonte Data Lat Lon Mag Morti Zona
NG(2) 342 36.2 36.1   40,000? Antakya (Antiochia)
NG(2)  565 36.2 36.1   30,000? Antakya
ITU 688 38.4 27.2 7.0(ISK) 20,000 Izmir
NG(120) 847 36.2 36.1   20,000 Antakya
ITU 1268 39.8 40.4   15,000 Erzincan - Erzurum
NG(2,7,55) 1268 37.5 35.5   60,000? Nordest di Adana
ITU 1458 39.9 40.4   30,000 Erzincan - Erzurum
ITU,NG(51,73) 1509, Settembre 14 40.7 29.3 7.0(ISK) 13,000 Istanbul
ITU,NG(2,51) 1653, Febbraio 23 38.2 28.2 7.5(ISK) 2,500-15,000 Est di Izmir
ITU,NG(2,5b) 1688, Luglio 12 38.4 26.9 7.5(ISK) 15,000-20,000 Izmir
NG(99) 1859, Giugno 02 39.9 41.3 6.4(ISK) 15,000 Erzurum
ITU,NG(55,99) 1883, Ottobre 15 38.3 26.2 7.0(ISK) 15,000 Ovest di Izmir
ITU,NG(2,3,138) 1939, Dicembre 26 39.5 38.5 7.9(ISK) 30,000 Erzincan
ITU 1999, Agosto 17 40.7 30.0 7.8(MAG) 17,480 Izmit - Golcuk
AFAD 2023, Febbraio 6     7.7(MAG) 50,000+ Kahramanmaras - Hatay

Fonti:

  • ISK: Catalogo di Terremoti dell'Osservatorio di Kandilli, Università di Bogazici, Istanbul, fornito da NOAA/NGDC (Meyers and Von Hake), Boulder CO, 1985.
  • ITU: K. Ergin, U. Guclu and Z. Uz, Catalogo di Terremoti per la Turchia e l'Area circostante (11 d.C. a 1964 d.C.), Università Tecnica di Istanbul, Facoltà di Ingegneria mineraria, 1967.
  • AFAD: Mappa del rischio terremoto di AFAD, Dipartimento per le Catastrofi e la gestione delle Emergenze, 2018.
  • NG(n): R. Ganse e J. Nelson, Catalog of Significant Earthquakes 2000 BC - 1979 Including Quantitative Casualties and Damage, NOAA/NGDC Report SE-27, Boulder CO, 1981. Il numero tra parentesi è riportato nella tabella dei riferimenti, come elencato sotto:
    • 2: Lomnitz, Global Tectonics and Earthquake Risk, 1974.
    • 3: Bath, Introduction to Seismology, 1978.
    • 5b: (non ci sono fonti 5b -- forse dovrebbe essere 55?).
    • 7: Meyers and von Hake, Earthquake data file summary, 1976.
    • 51: Munchener Ruckversicherungs-Gesellschaft, World Map of Natural Hazards, 1978.
    • 55: Milne, Catalogue of Destructive Earthquakes, 1911.
    • 73: U.S. Congress, Great Earthquakes, 1888.
    • 99: Karnik, Seismicity of the European Area, 1971.
    • 120: Alsinawi and Galih, Historical Seismicity of Iraq, 1978.
    • 138: Ambraseys, Middle East A Reappraisal of Seismicity, 1978.